Qualcosa è cambiato nel sistema di segnalazioni del nostro caro Facebook.
In questi primi anni social siamo stati abituati a segnalare per pochi motivi, ma difficilmente discutibili: account hackerato, furto d’identità, spam, minacce realistiche contro persone, cose o animali, post con contenuti che fanno pensare al suicidio o al maltrattamento di sé, discorsi di odio o sessualmente espliciti.
Questo schema del 2012 fa un’ottima sintesi di come funzionassero le vecchie segnalazioni:
Ecco, adesso se pensate che per tenersi lontano dalle segnalazioni basti essere un utente social che non crea problemi a nessuno, non minaccia gli altri utenti, non fa discorsi di odio e non spamma…beh vi sbagliate.
La nuova geniale idea del team di Zuckerberg – avvenuta con la riorganizzazione del sistema segnalazioni – è quella di inserire un nuovo elemento a sorpresa: la soggettività.